Patrick Moya a Palazzo Ducale di Mantova: Metamorfosi
Patrick Moya espone le sua opere al Palazzo Ducale di Mantova con una rassegna che si intitola “Il laboratorio della Metamorfosi”. La mostra è stata inaugurata venerdì 11 marzo ma proseguirà fino al 25 aprile 2016 nell’ allestimento esclusivo delle Cantine di Vincenzo Gonzaga, all’ interno di Palazzo Ducale. Gli amanti dell’arte contemporanea potranno ammirare le opere di Patrick Moya dal giovedì alla domenica, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. L’ingresso è gratuito. L’allestimento della rassegna è a cura della Moz-Art (Arte Contemporanea) che ha voluto fare esporre le opere di Moya anche a Volta Mantovana, nel Palazzo Gonzaga.
Moz-Art (Arte Contemporanea). L’associazione culturale, inoltre, con in testa i curatori Sergio Pajola e Florence Canarelli, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Volta, sede in cui si potranno ammirare anche le sculture lignee di Patrick Moya. L’eclettico artista francese delizierà gli appassionati all’interno dei giardini di Palazzo Gonzaga a Volta, dove realizzerà una estemporanea su materiali innovativi, nei giorni che vanno dal 23 al 25 aprile p. v.
Eclettismo di Patrick Moya. Moya è un artista eclettico in quanto si misura nella pittura piuttosto che nella scultura, con l’utilizzo dei materiali i più svariati che vanno dalla tradizionale tela fino alla plastica, al legno, al vetro e alla ceramica. Non solo, Patrick Moya è un creativo artista digitale, che usa con geniale creatività i media oggi esistenti, giocando con quelli vecchi e nuovi in modo tale da diventare un novello demiurgo che riesce a mescolare ogni tecnica artistica pur di giungere alla creazione di un’opera, sia essa pittorica sia essa scultorea. Un demiurgo visionario che interpreta la realtà fino a trasformarla nel sogno: una visione onirica che trasforma l’artista creatore in una creatura artistica. Pare che Moya prenda alla lettera l’assunto con cui Federico Fellini amava dipingere se stesso: “Il visionario è l’unico realista”.
Palazzo Ducale di Mantova e Palazzo Gonzaga di Volta Mantovana assisteranno, dunque, ad una cultura visiva di arte contemporanea che vuole indagare nuovi campi concettuali: un vero laboratorio della metamorfosi, come giustamente intitolato dai curatori di Moz-Art. Patrick Moya si traslucida all’interno di varie entità diverse che si rispecchiano le une con le altre, attraverso una serie di dispositivi che sono sempre diversi ma che hanno, come obiettivo, quello di fare evolvere le proprie forme visive. La sua arte diventa, così, accessibile alle generazioni, quelle passate e quelle da venire, proiettate verso il XXI secolo. Arte forte che dimostra una chiara padronanza degli strumenti mediatici applicati a se stessa e che dispone di un linguaggio praticamente eterno.